Le toccanti letterine dei bambini del Centro Diurno per Minori Di Monte San Biagio che educano il nostro desiderio orientandolo al bene, verso i giusti beni.
‘Caro Babbo Natale…’ Inizia così la letterina a Babbo Natale, quella che scrivono tutti i bambini, anche quelli che cominciano a metter in dubbio la sua esistenza, ma in fondo vogliono allungare ancora la magia. Colorate, disegnate, sono queste le letterine che i bambini del Centro Diurno per Minori di Monte San Biagio, il cui Ente committente è il Distretto Socio Sanitario LT4 e gestito dal Consorzio Intesa tramite la propria Consorziata esecutrice, hanno scritto a Babbo Natale, in cui raccontano dei propri desideri e sogni per poi lasciare in pegno la promessa di diventar buoni, studiosi ed obbedienti.
Le letterine di Natale raccolgono i segreti più nascosti di un bambino, che vuol far da solo, che non vuol essere aiutato perché desidera scrivere in libertà quelle righe che poi nasconde perché nessuno, tranne il buon omone dal vestito rosso, deve conoscere…C’è chi le imbuca nelle cassette postali lasciate nei negozi o centri commerciali ma tutte dovranno essere spedite a Rovaniemi, capoluogo della Lapponia, è la città di Babbo Natale. Lì c’è il suo ufficio postale e il laboratorio dove, insieme agli elfi, Babbo Natale realizza i regali per tutti i bambini buoni.
Ma Natale non significa solo ottenere regali per se stessi, è anche il momento giusto per spiegare ai più piccoli cosa sia la gratitudine, la solidarietà e l’importanza del donare e questo è ciò che hanno fatto le operatrici del Centro. I nostri bambini, aiutati dalle nostre fantastiche operatrici, hanno già sbrigliato la fantasia e la loro sensibilità all’insegna dell’altruismo e per noi è un bellissimo segno. Cosa emerge dalle loro letterine? Hanno tutti desiderio di vita, anzi di più, vogliono una vita “a colori”, buona e bella. Vi chiediamo di leggerle con il cuore. I doni che i bambini chiedono in queste emozionanti letterine non sono “beni” in senso proprio, scelgono, esprimono il bisogno e il desiderio di cura, affetto, “magia” in senso affettivo, familiare, universale e la prepotente voglia di crescere che si portano dentro. Mentre la nostra civiltà dei consumi ha eletto centinaia di oggetti e merci che beni non sono, se non per chi li fabbrica e vende, i nostri piccoli ci fanno anche questo regalo: educano il nostro desiderio orientandolo al bene, verso i giusti beni. Non è anche per voi un dono raro accogliere questo desiderio?
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