Il Centro Diurno per Minori di Lenola ha svolto un’attività ludico-motoria includendo le mamme e i loro “giochi di una volta”. Non all’insegna “dei bei tempi andati”, bensì dimostrando che non esistono tempi migliori o peggiori. Esistono i ricordi che si legano ad essi. Ed ai ricordi si è dato vita.
Spesso si parla dei cari bei vecchi tempi andati, magari utilizzando l’espressione “Si stava meglio quando si stava peggio”. L’esponenziale velocità del progresso attuale sembra inarrestabile. Ma progresso non fa sempre rima con bellezza o semplicità. Anche quando si parla di giochi e giocattoli, gli ex bambini sembrano decretare sul fatto che i bambini d’oggi non sappiano più giocare. Non è un fatto di paragoni. Ogni gioco e giocattolo ha il suo tempo e spesso acquisisce bellezza solo invecchiando, perché ricorda i tempi in cui si era giovani e candidi. Quanto all’idea che i bambini di oggi non sappiano giocare o non abbiano immaginazione è solo un luogo comune.
Seppur sia un fatto che oggigiorno esistano giochi ipertecnologici, i bambini sono sempre gli stessi e la voglia di immaginazione è più viva che mai. Non esistono tempi migliori o peggiori, esistono i ricordi che si legano ad essi, che spesso tendono a confondersi in una personale accezione di epoca migliore e al desiderio di tornare bambini. Esistono i ricordi che si legano ai giochi e all’infanzia. Chiedi alla polvere.
A tal proposito, vi riportiamo la bella e rara testimonianza di un’attività ludico-motoria proposta dal Centro Diurno per Minori di Lenola gestito dalla Cooperativa “Sostegno” con il Consorzio Intesa.
L’attività proposta dalle operatrici del Centro è stata denominata “Io gioco con la mamma”, con il fine di porre l’accento sull’importanza della condivisione del momento ludico con i genitori, i quali, a volte, trascurano questo aspetto. Giocare e sorridere insieme per consolidare un legame e i ricordi che dureranno per sempre. Facendolo proprio con “I giochi di una volta”, quelli cari ai genitori, perché legati ai loro ricordi, e che un giorno saranno cari anche a questi nostri bambini, perché li avranno condivisi, a loro volta, con i loro genitori.
Ma veniamo ai giochi proposti! Nell’ordine: “campana”, “cavaju longu”, “bandierina”, “trasporto acqua” e “mimo”.
Complice una dolce giornata di primavera, operatrici, mamme e bambini hanno usufruito del campetto da gioco della scuola che ospita il Centro, l’Istituto Comprensivo Leonardo da Vinci, per gareggiare, sfidarsi, muoversi e, soprattutto, divertirsi insieme all’insegna della semplicità. Per le loro espressioni di felicità vi rimandiamo alla photo gallery. Basta guardarli.
“Dobbiamo recuperare la grammatica della semplicità, altrimenti ci perdiamo coloro che non ci capiscono”. Con questa frase, Papa Francesco ha tessuto l’elogio della semplicità, che non significa banalizzazione. Tutt’altro. Ci vogliono abilità, preparazione, tenacia per applicare le leggi della semplicità. Per questo Lev Tolstoj sosteneva che “la semplicità è la principale condizione della bellezza morale”.
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