Una festa di Natale all’insegna dello stare insieme e della spensieratezza quella di ieri, 20 dicembre, all’Asilo Nido “L’Ape Maia”. Nel pomeriggio i genitori hanno raggiunto il Nido e sono stati coinvolti nei momenti previsti dalle educatrici.
Dopo un caldo benvenuto, i genitori sono stati invitati a partecipare con i loro piccoli ad una attività di laboratorio per la realizzazione “a 4 mani” di una palla per il loro albero natalizio, con palline di polistirolo, colla, pennelli, foglietti di carta e nastrini. Ma sapete qual è l’origine delle palline di Natale? C’era una volta un piccolo villaggio chiamato Goetzenbruck, nella Lorena francese. I primi alberi di Natale, nel Medioevo, venivano decorati con mele rosse perché il loro colore spiccava su un abete verde scuro. Nel XVII e XVIII secolo si aggiunsero dolci e altre leccornie. Nell’inverno 1858, però, la frutta raccolta era stata poca per via di una forte siccità, e allora addio al costume delle belle mele rosse per decorare l’albero di Natale. Un soffiatore di vetro di Goetzenbruck ebbe allora la brillante idea di soffiare delle palline di vetro per riparare all’ingiustizia della natura e non privare i bambini dell’allegria di un bell’albero di Natale.
A seguire, l’atteso appuntamento con Davide Fischanger, IL “cantastorie” delle letture animate. Un appuntamento ci vuole. Incredibile l’empatia che Davide con la sua professionalità e bravura è riuscito a creare con soli due incontri del progetto “Letture in gioco al Nido”. I bambini lo aspettano, lo riconoscono e partecipano incantati, ogni volta di più. E’ stato lui, con la sua armonica, chitarra, i suoi libri a far calare un’atmosfera magica. Davide canta, infonde l’amore per i libri: “Prendi un libro in mano, aprilo piano, piano. Scopri le bianche pagine segrete, scopri le fitte e lunghe righe nere, scopri le figure colorate! Un libro è un’avventura di piacere. Un libro è pieno di fiabe e di storie, ti porta in volo insieme agli aquilotti. Amico prediletto, portalo nel tuo letto, lui si che ti fa vedere, come uno specchio che ti fa guardare quello che sei capace di vedere, quello che sei capace di pensare”. I ritornelli, cantati tutti insieme. A seguire la lettura animata di tre libri: il primo ha raccontato che un vero libro abbraccia sempre; il secondo che quando la mattina ci svegliamo e la nostra bocca sembra essere triste… Bisogna controllare che, invece, non sia la nostra testa ad essere all’ingiù; il terzo una favola su “Gallo Natale e il Pulcino Paolino”.
Poi si sono abbassate le luci ed è partita la proiezione di un video, la cui produzione ha richiesto tantissimo lavoro da parte delle educatrici. Sul pannello sono scorse, sulle note di Jingle Bells e Feliz Navidad, le immagini dei bambini coinvolti nei laboratori natalizi: le palline di Natale, la realizzazione di un albero montessoriano fatto con materiali “poveri” e l’addobbo dell’albero di Topolino. Poi la recita della poesia di Natale dalle loro voci piccoline: “Quando sei nato tu, Gesù bambino, non avevi neppure un camicino. Sulla paglia ti mise la tua mamma ed un angelo cantò la ninna nanna.” La filastrocca è stata annessa al “lavoretto natalizio” (un calzino riempito dagli stessi piccoli con il riso, secondo il metodo montessoriano dei travasi, e decorato), portato a casa. A seguire la proiezione del fermo immagine di ogni singola apina di rosso vestita: Alessandro, Anaise, Andrea, Carlotta, Chiara,Edward Antonio, Emanuel, Emanuele, Erica, Francesco, Giada, Giulia, Giulia, Laila, Lorenzo, Lucrezia Maria, Marco, Nicola, Niccolò, Paolo, Riccardo, Silvia,Tommaso.
Un picccolo buffet, in attesa della comparsa di Babbo Natale! Il vecchio signore ha portato un sacco pieno di giocattoli, tutti da esplorare al nido. Ci sono stati doni anche per le educatrici, che con tutto il loro cuore ed energie si spendono per la cura di questi bambini.
A conclusione, il saluto della Dott.ssa Angela Ciardi, vicepresidente di Confcoopertaive Lazio, Presidente del Consorzio Intesa e mamma, che ha voluto ringraziare tutti, e portare un messaggio di augurio da parte del Consorzio nel senso più bello e ricco di
appartenenza, dell’educazione alla vita ed ai valori.
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