Convegni e commemorazioni in tutto il Paese, personalità della politica e della cultura impegnate a ricordare l’importanza del giorno della memoria. A 72 anni dall’ingresso dei soldati russi nel campo di concentramento di Auschwitz sono numerose le iniziative per ricordare le vittime dell’olocausto. Nella celebrazione al Quirinale, il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella ha spronato a “esprimere la nostra riconoscenza, profonda e convinta, per quei reduci dei campi di sterminio che ancora oggi ci raccontano e ci tramandano l’indicibile sofferenza patita” e ha osservato come “Rammentare e onorare – com’è bene fare – i tanti giusti, le tanti azioni eroiche non cancella, tuttavia, le colpe di chi, anche in Italia, si fece complice dei carnefici per paura, fanatismo o interesse”.
Papa Francesco ha ricordato l’Olocausto ricevendo in Vaticano una delegazione dell’European Jewish Congress. Il pontefice, secondo quanto riferisce Norbert Hofmann, segretario della commissione della Santa Sede per i rapporti religiosi con l’ebraismo, ha introdotto l’incontro “menzionando questa giornata importante per gli ebrei, ma anche per noi, perché ricordare le vittime dell’Olocausto è importante perché questa tragedia umana non si ripeta più”.
Non sono mancati i richiami a tenere alta la guardia contro il negazionismo e il razzismo. “La Giornata della memoria – si legge in una nota della comunità di Sant’Egidio – è un evento ancora più sentito proprio nel momento in cui va scomparendo la generazione dei sopravvissuti e dei testimoni della shoah, ma non può limitarsi ad un esercizio passivo. Troppa indifferenza di fronte ai nuovi atti di intolleranza e di razzismo, che vediamo riprodursi anche nel continente che conobbe il sorgere del nazismo, rischia di creare una pericolosa complicità. Si devono invece valorizzare gli atti di solidarietà, integrazione e inclusione sociale a favore dei più deboli e discriminati, che vedono protagonisti già tanti cittadini in Italia”.
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