Un libro è un piccolo tesoro che si può custodire in tasca. Di solito il buon lettore rinvia alle vacanze, che sono alle porte, le letture che gli premono, pregustando il viaggio che si intraprende tra le righe dei capitoli. L’emergenza Coronavirus ed il conseguente lockdown hanno però mutato molti intenti e creato un’occasione per anticipare e rianimare i buoni propositi e farli rivivere nel periodo della quarantena, come quello di dedicarsi alla lettura. Che si appartenga alla categoria dei lettori tradizionali amanti degli scarabocchi sulle pagine, del profumo di carta, una cartolina come segnalibro, orecchiette sulle pagine, o piuttosto alla categoria dei lettori 2.0 con tanto di e-book, che si sia o meno degli habitué di biblioteche, librerie, bancarelle, la lettura è stata in questo frangente una panacea alla solitudine, all’isolamento. I libri hanno fatto compagnia, alleviato le preoccupazioni, destato la sfera dei sentimenti, permesso di coltivare l’empatia e la comunicazione interpersonale anche a distanza. Mentre l’editoria, durante il lockdown, ha quasi rischiato un tracollo, le iniziative letterarie si sono moltiplicate mantenendo viva la cultura del libro e gli animi delle persone. Numerose sono state le iniziative riguardanti gli audiolibri come “Ad Alta voce”, su Raiplay, dove sono stati riprodotti classici d’autore. I Gruppi di lettura si sono trasferiti sulle varie piattaforme facendo il boom di partecipanti, tra lettori accaniti e new entry.
Leggere stimola i processi cognitivi e non vi è dubbio alcuno che nel periodo di emergenza sanitaria e sociale abbia avuto un’azione profondamente terapeutica e ricreativa. Sovente non si resta affascinati da un autore perché rappresenta un’idea, una poetica o un capitolo di storia letteraria. Quando un libro ci piace, si ha piuttosto la sensazione di aver incontrato una personalità che ci è familiare. Ed è qui che il libro compie la sua magia, attiva la sua carica esplosiva. Una bomba che scoppia, nel cuore del lettore, risultando in grado di elaborare il frullato delle nostre emozioni. Sollevandoci, magari.
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