Il Centro Diurno per Minori di Monte San Biagio in un’attività del laboratorio di alfabetizzazione emotiva.
Ritrovare la calma. Come si fa? Le straordinarie operatrici del Centro Diurno per Minori di Monte San Biagio, il cui Ente committente è il Distretto Socio Sanitario LT4 e gestito dal Consorzio Intesa tramite la propria Consorziata, lo hanno fatto scoprire ai bambini del Centro in un’attività del laboratorio di alfabetizzazione emotiva, che consiste nell’insegnare cosa sono le emozioni, a cosa servono, come si esprimono e come gestirle in modo consapevole.
Impegnati nell’ascolto di una fiaba dal titolo “La favola della calma”, i nostri ragazzi hanno appreso di una bambina dal nome Ira cui, quando non riusciva bene un gioco, diventava una bambina che andava su tutte le furie e che, grazie all’incontro con una fata del silenzio e la realizzazione di un elisir magico, riuscì ad apprendere il segreto della calma: la pazienza.
Ora, aiutare un bambino agitato e stressato a calmarsi non è facile. Ma se la bacchetta magica non esiste, esiste però uno strumento educativo che può davvero dare una mano ed è il barattolo della calma, ispirato al metodo Montessori. Alla base della pedagogia montessoriana c’è il principio che i bambini vanno aiutati a fare da soli. Per questo il barattolo è tanto importante: perché aiuta i piccoli a ritrovare autonomamente il proprio autocontrollo.
Affascinati dall’elisir magico della favola, terminato l’ascolto, i bambini hanno a loro volta creato il barattolo della calma, coadiuvati dalle operatrici. Costruirlo è stato semplicissimo: bottiglie, acqua calda, colla glitter blu. Farlo funzionare è stato ancora più facile: è bastato scuoter le bottiglie e i brillantini dall’alto hanno fluttuato lentamente verso il fondo, creando un effetto magico e tranquillizzante; un po’ come osservare i fiocchi di neve venir giù dal cielo. Il loro movimento dall’alto verso il basso ha ipnotizzato i bambini.
Complice la fiaba narrata e l’attività creativa, i bambini ora sanno che, con la calma ritrovata, si può spiegare meglio cosa è accaduto e si potrà trovare facilmente una soluzione o una spiegazione che li soddisfi. Brave operatrici e bambini! Ottimo lavoro! Perché la consapevolezza della propria vita emotiva favorisce la possibilità di raggiungere gli obiettivi positivi durante lo sviluppo, di elaborare i conflitti all’interno del gruppo dei pari e di sviluppare la comprensione reciproca e la solidarietà.
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