Il Centro Diurno di Sora, gestito dal Consorzio Intesa accoglie l’autunno con una programmazione ricca di laboratori, naturalmente mirati al potenziamento delle abilità dei ragazzi, iniziando da attività utili alla stimolazione sensoriale,

Un nuovo inizio che ha portato con sé l’organizzazione da zero di tutte le attività da fare d’ora in poi. SI è partiti dall’approvvigionamento dei materiali quali tempere, pannolenci, colori a dita, sino alla definizione dei progetti da realizzare nei prossimi mesi.

Il primo ed affascinante laboratorio è stato quello della vendemmia ed in particolare il procedimento che dall’uva porta al vino.

I ragazzi stanno imparando a raccogliere l’uva, smistare gli acini, imbottigliare il vino ed etichettare le bottiglie. Il progetto nasce con l’intento di favorire occasioni di inclusione sociale e incrementare le abilità di autonomia per favorire la vita indipendente di ogni ragazzo del Centro.

Per cominciare è importante sapere che la vite è la pianta che produce l’uva, il frutto da cui si ottiene il vino. È una pianta rampicante: il tronco si chiama “ceppo” e i rami su cui crescono i grappoli d’uva si chiamano “tralci”. Le foglie hanno invece un nome curioso, che è “pampini”.

Il frutto della vite, l’uva, cresce in grappoli, è può essere rossa o bianca. Alcuni tipi di uve rosse sono di un colore talmente chiaro da essere quasi rosa e altri così scuri da essere violetti, quasi neri. Dipende dal tipo di vitigno.

Come fanno quei succosi grappoli d’uva che vediamo appese sui filari delle vigne a diventare vino? È la magia della vendemmia, uno degli appuntamenti agricoli più affascinanti dell’anno e che affonda le radici nella nostra storia e nella nostra cultura.

Gli operatori hanno spiegato tutte queste fasi di lavorazione del vino ai ragazzi che curiosi ed operativi, hanno ascoltato la storia dell’uva, della vite, fino alla pigiatura.

Quest’ultima fase, prevede la pressatura dei grappoli per farne uscire la polpa. In passato ciò veniva fatto nei tini, grandi recipienti di legno dove addetti alla pigiatura che pestavano l’uva a piedi nudi, ma oggi di solito si utilizzano macchinari in grado di spremere gli acini e al contempo scartare i riaspi.

E se è vero che la parte teorica è importante per la conoscenza, quella pratica è sicuramente la più entusiasmante!! La giornata di oggi è stata dedicata alla spremitura dei chicchi. Per questioni igieniche, legate ai protocolli Covid, la spremitura è stata fatta a mano.

Ora, tutti i chicchi sono nelle ciotole a fermentare. A breve inizieranno a bollire in modo da acquisire la gradazione alcolica. Se i chicchi inizieranno a bollire, vorrà dire che il procedimento è giusto e i ragazzi esulteranno per il risultato raggiunto!!!

Del resto, non dimentichiamo che la raccolta dell’uva e la successiva trasformazione in vino è un processo lungo, faticoso e che richiede sapienza del mestiere e rispetto dei tempi. Un grande impegno per un ottimo risultato!!! Bravi ragazzi!!

La vendemmia è da sempre una festa per chi vi partecipa, un tempo la vendemmia era l’occasione per ritrovarsi e stare insieme, i proprietari delle vigne organizzavano grandi pranzi a cui erano invitati tutti i raccoglitori che, oggi come allora, lavorano insieme tagliando i grappoli e riempiendo i cesti che vengono poi portati con il trattore in cantina dove inizia la lavorazione. Anche al Centro Diurno di Sora, anche se con modalità diverse, si è creato un bel gruppo lavoro, un’occasione per stare insieme e per conoscere la vendemmia e portarla nella piccola realtà del Centro.

Una volta terminati tutti i processi potremo gustare un ottimo vino!
Non ci resta che dire cin cin e…..

Ci vediamo al prossimo entusiasmante laboratorio!!!