Settembre – Ottobre. Tempo in cui i genitori si trovano ad effettuare le scelte educative per i loro bambini. Quale argomento migliore, dato il periodo, per inaugurare la nostra rubrica tematica se non parlare della stessa in riferimento alla prima infanzia e dell’utilità della scelta di avvalersi di un asilo nido o meno?
In Italia, rispetto alla media europea, sono ancora pochi i bambini che frequentano l’asilo nido. Le ragioni risiedono nei costi ma le agevolazioni fiscali e l’accessibilità ci sono, basta cercare! Le ragioni risiedono sicuramente anche in motivazioni culturali: l’asilo nido è ancora considerato una ‘seconda opzione’ rispetto alla sensazione di sicurezza che può nascere dal lasciare i bambini nell’ambiente domestico, alla preziosa cura di nonni e membri della famiglia, il cui ausilio pure è fondamentale e complementare.
Diversi pedagogisti sono ormai propensi ad affermare che l’asilo nido sia una fase importante nello sviluppo dei bambini: i bimbi che frequentano nidi di qualità hanno maggiori possibilità di affermarsi nella vita dal punto di vista degli apprendimenti culturali, scolastici e del successo individuale.
Le necessità infantili sono tante. Tra le più importanti annoveriamo la scoperta della sensorialità che solo laboratori progettati ad hoc possono sviluppare al meglio, e il luogo migliore è sicuramente il nido. Fino al terzo anno di vita il bambino apprende sostanzialmente attraverso lo sviluppo sensoriale, all’asilo nido le esperienze sensoriali possono essere fatte con la massima libertà, perché il nido è attrezzato in questa logica. Tutto è predisposto per delle attività a sfondo sensoriale che rappresentano la premessa di ogni forma di apprendimento: attività educative, divertenti, eterogenee, che stimolino ogni bimbo in base all’età dello sviluppo. Altra importante necessità infantile è la compresenza dei coetanei. Nell’interazione con le altre bambine e bambini il piccolo inizia anche il riconoscimento con se stesso, la fuoriuscita dalla necessaria fase di narcisismo e onnipotenza e incomincia a imparare le forme di autoregolazione sociale. Tra i vantaggi di questa scelta educativa c’è il rafforzamento delle competenze linguistiche, in quanto la necessità di comunicare con i propri coetanei consente ai bambini di uscire da quelle forme di comunicazione adulto-bambino eccessivamente protettive, che gli impediscono di attivare tutto ciò che hanno imparato e che è invece indispensabile utilizzare per comunicare efficacemente e giocare con altri bambini. Che dire poi della sana e corretta alimentazione, curata nei dettagli da nutrizionisti e ispirata a una cucina del territorio, spesso a km 0?
No ai sensi di colpa per i genitori! Concedere ai bambini un’esperienza del genere è offrir loro una risorsa, un modo di occuparsene indiretto, in quanto li aiuta fortemente nel loro processo di sviluppo cognitivo, affettivo, psicomotorio e di autonomizzazione. Senza contare che genitori che riescono ad avere spazi per sé sereni, sia per i doveri che per i piaceri quotidiani, sono genitori che riescono a passare più tempo di qualità con propri figli.
“Aiutiamoli a fare da soli”, direbbe Maria Montessori. In ambienti confortevoli e sicuri, affidati alle cure e alla professionalità di staff educativi che lavorano con impegno fin dai primi giorni dell’Anno Educativo, dedicandosi all’affettuosa accoglienza per i bimbi che tornano e all’inserimento per quelli che arrivano, all’insegna della collaborazione tra famiglie ed educatrici affinché vi sia, con gradualità, fiducia nella struttura e un’atmosfera giusta per un inserimento di successo. Confidate in una programmazione di laboratori ed attività per un anno educativo foriero di soddisfazioni, gioie e sorrisi.
Giochi stimolanti, attività educative strutturate e gioco libero, assistenza da parte di educatori specializzati, condivisione di tempi, spazi, giochi e rispetto delle regole, contatto con i coetanei e stimolo a stringere legami ed amicizie: sono solo alcune delle caratteristiche tipiche di un buon asilo nido che concorrono a costruire, sin dai primi mesi di vita, un impianto psicologico e sociale solido per i bambini.
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