Sono trascorsi 30 anni da quel 20 novembre 1989 in cui l’Assemblea Generale delle Nazioni Unite (ONU) ha sancito una “Convenzione sui diritti dell’infanzia e dell’adolescenza”, con l’intento di garantire ad ogni bambino il rispetto dei suoi diritti senza eccezioni dovute a origini, colore, razza, stato sociale, condizioni economiche o scelte politiche.

Per gli operatori dei Servizi all’infanzia gestiti dal Consorzio Intesa, attraverso le Consorziate esecutrici, il 20 novembre è un appuntamento importante per promuovere e sensibilizzare al rispetto dei diritti della prima infanzia.

Proprio in questa settimana, a conclusione di un venerdi speciale in cui ricorrono i 30 anni sui diritti dell’infanzia, sono state messe in primo piano i diritti di: istruzione, gioco e socialità, pianificando un programma, nel quale, le educatrici hanno sviluppato proposte e idee per coinvolgere i bambini sul tema dei diritti e stimolare riflessioni nei genitori.

Sono state svolte diverse attività laboratoriali che partono dall’ascolto dei bambini, dalle loro parole, dai loro pensieri, da giochi creativi che hanno dato spazio alla loro fantasia e ad ogni libera e personale espressione artistica.

Quest’anno la ricorrenza sulla Giornata internazionale dei diritti dell’infanzia e dell’adolescenza, ha un sapore diverso, con la consapevolezza che la pandemia sta avendo un impatto enorme sui diritti dei bambini di tutto il mondo.

Con il Covid stiamo vivendo un momento drammatico che ha intaccato la nostra quotidianità, i nostri gesti, ha coperto i nostri volti con una mascherina che nasconde ogni sorriso da donare. Dobbiamo diventare alunni di un insegnamento spesso crudele, essere forti e trovare il modo di fare lo stesso, di fare bene, soprattutto per loro, per gli uomini e le donne del nostro futuro. Potremmo rivalutare le piccole cose. Per esempio, la quotidianità. Perchè anch’essa è fatta di cose, di progetti da realizzare, di momenti in cui giocando con i bimbi, ci si accorge dell’incanto che c’ha sfiorato. Di buone idee e di sguardi comunicativi.

La quotidianità è il luogo dove si cresce, e se la guardi bene è essenza. E’ la somma di momenti come quelli trascorsi in questa settimana negli asili nido, fatta di persone con forti intenzioni, di anime al servizio dell’essere.

La quotidianità è vita e dentro la vita ci sono i diritti di ogni bambino. C’è la somma dei giorni che
formano gli anni più importanti: anni di crescita, di forme, costruzioni, dipinti che fanno da lettura
al proprio futuro. Perché dietro ogni disegno, c’è un sole, una casa, un fiore a raccontare l’identità
di ogni bambino e i suoi desideri.