Non panico ma responsabilità di comportamenti. Riprendendo l’allegato 1, in merito alle misure igienico-sanitarie indicate dal Decreto della Presidenza del Consiglio dei Ministri, condividiamo le buone prassi in merito alle misure igienico-sanitarie da mettere in atto a fronte della criticità del Covid-19:
a) lavarsi spesso le mani. Si raccomanda di mettere a disposizione in tutti i locali pubblici, palestre, supermercati, farmacie e altri luoghi di aggregazione, soluzioni idroalcoliche per il lavaggio delle mani;
b) evitare il contatto ravvicinato con persone che soffrono di infezioni respiratorie acute e comunque evitare abbracci, strette di mano e contatti fisici diretti con ogni persona;
c) igiene respiratoria (starnutire o tossire in un fazzoletto evitando il contatto delle mani con le secrezioni respiratorie);
d) mantenere in ogni contatto sociale una distanza interpersonale di almeno un metro;
e) evitare l’uso promiscuo di bottiglie e bicchieri, anche durante l’attività sportiva;
f) non toccarsi occhi, naso e bocca con le mani; g) coprirsi bocca e naso se si starnutisce o tossisce;
h) non prendere farmaci antivirali e antibiotici, a meno che siano prescritti dal medico;
i) pulire le superfici con disinfettanti a base di cloro o alcol;
l) usare la mascherina solo se si sospetta di essere malato o si assiste persone malate.
Indicazioni chiave verso direttive precise. Dopo le norme, siamo nella fase dei comportamenti individuali. È utile e precauzionale nel nome della civiltà, a prescindere dal decreto. Cambiare le abitudini nei rapporti interpersonali non risolve ma contribuisce a limitare la diffusione del virus. Tutti si sentano coinvolti e protagonisti. È un problema di buoni comportamenti che unita alla serietà comporterà buoni risultati. Un obiettivo a portata di mano. Senza abbracci, baci, carezze, non si ammalerà il nostro cuore? Non si tratta di questo. Si tratta solo di ridurre i rapporti sociali a dispetto di quelli personali. “Non stringersi la mano” non è per sempre.
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