La fotografia contiene in sé tutto quello che c’è dietro un foglio di carta a colori o in bianco e nero, cose complesse ed al contempo molto semplici, equivalente al tempo di un click. Ma è proprio in quel click che la macchina fotografica compie un piccolo miracolo: la luce viene impressa sul sensore o sulla pellicola, si trasformerà in immagine e lì resterà per chissà quanto tempo. Le fotografie in genere si amano fin da bambini. I bambini sono affascinati dal riflesso della propria immagine, e il motivo principale è che questo riflesso (che può essere visto in una pozza d’acqua, in uno specchio, in una foto) è una vera e propria conferma della propria identità: “tu esisti”. Ogni bambino sente l’esigenza vitale di rispecchiarsi. Spesso mostriamo fotografie di noi agl’altri. La fotografia ci parla allora del bisogno umano per eccellenza: il riconoscimento altrui. In quasi tutte le famiglie è presente una macchina fotografica, e l’idea di conservare i ricordi di eventi importanti in un album è ormai una tradizione. In questo è consistito il laboratorio natalizio dell’Asilo Nido “Mariangela Furone” di Fonte Nuova, gestito dal Consorzio Intesa. Le educatrici hanno chiesto ai genitori di portare in due appuntamenti, il primo ha avuto luogo il 17 dicembre con la classe dei grandi e dei piccolissimi e il secondo il 19 dicembre con la classe dei medio-piccoli e medio-grandi, quattro fotografie che rappresentassero dei momenti importanti per i bambini. Foto che permettessero ai bambini, riguardandole, di rivivere belle emozioni. Genitori e bimbi, coadiuvati dalle educatrici, hanno così creato, con cartoncini colorati, nastrini, glitter, conchiglie, materiale naturale (in stile montessoriano), un “Libricino dei ricordi” corredato da piccole frasi che raccontassero le foto.
Terminata la composizione, ogni famiglia ha portato i libricini sotto l’albero di Natale del Nido costruito dai bambini e addobbato con le decorazioni che i bambini hanno realizzato nel mese di novembre. L’ultimo giorno, prima del congedo per le feste natalizie, i bimbi prenderanno il dono che hanno lasciato loro i genitori.
L’intenzione del laboratorio era proprio nella voglia di lasciare ai bambini qualcosa all’insegna del vero senso del Natale: la famiglia, il calore, gli affetti. Tutto ciò che ci riporta alle origini. Lasciare loro un libricino in modo che possano dire “Sono io!” a se stessi guardandolo e mostrandolo agli altri. Come pure dire “Sei tu!” guardando il libricino dei compagni e condividere, così, ricordi, affetti e vissuti. Il ”Libricino dei ricordi” è stato un mezzo per facilitare l’analisi del proprio mondo emozionale e del rapporto col sistema familiare di appartenenza. Il metodo è consistito nella ricerca del potenziale evocativo e simbolico suscitato dalle fotografie portate dai genitori. Un diario che, nel suo dispiegarsi e commentarsi, porta alla luce momenti cruciali dell’esistenza del bambino e della sua famiglia.
Al termine dei laboratori, c’è stata una canzoncina mimata da tutte e quattro le sezioni con i genitori e in questo caso, bisogna dirlo, “gli allievi hanno superato i maestri”. I genitori si sono allegramente improvvisati. I bambini si erano tanto esercitati durante le mattinate al nido. Grandi sorrisi.
Infine, una fetta di panettone per concludere in dolcezza e celebrare come una grande famiglia il senso del Natale come dono molto profondo, in cui le educatrici del “Mariangela Furone” credono molto.
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