A partire dallo scorso mese di gennaio si è dato il via al Servizio di Rafforzamento dei Servizi Sociali e prevenzione del fenomeno del burn out tra gli operatori sociali del Consorzio TI.N.eR.I.
Progetto previsto dal LEPS (livelli essenziali dell’assistenza e delle prestazioni in ambito sociale) che si colloca in un quadro nazionale di rafforzamento del sistema complessivo di risposta ai bisogni sociali, al fine di individuare le migliori soluzioni ai bisogni ma anche prevenire i fenomeni di burn out.
La Supervisione professionale dedicata agli assistenti sociali e agli operatori del sociale si caratterizza per la necessità di sostenere e rafforzare l’identità professionale in una ricerca costante di equilibrio tra razionalità, emozione e stati d’animo che possa garantire al professionista un corretto processo di pensiero armonizzandolo con l’azione attraverso una riflessione critica.
La Supervisione può essere considerata uno spazio e un tempo di sospensione, uno strumento privilegiato dove ritrovare, attraverso una riflessione guidata da un assistente sociale e da una psicologa esperta, una dimensione equilibrata dell’azione professionale per analizzare con lucidità sia la dimensione metodologica che emotiva. Calandoci concretamente nel progetto, la supervisione è stata organizzata in due distinte aree: un’area di intervento per casi di minori e famiglie multiproblematiche ed una analisi sul lavoro svolto dalle assistenti sociali impiegate negli 11   Comuni del Distretto Vt5: Calcata, Castel Sant’Elia, Civita Castellana, Corchiano, Fabrica di Roma, Faleria, Gallese, Nepi, Vallerano, Vasanello ed infine Vignanello.
Nell’ambito della Supervisione si è proceduto stimolando la capacità di ripensare l’intervento sociale e di far fronte  a situazioni critiche con soluzioni innovative ed adeguate in modo pratico ed efficace.
Sono state affrontate diverse tematiche: mandato istituzionale, sapere scientifico del tema affrontato, condivisione tra professioniste delle esperienze positive, rispetto delle scelte altrui, assunzione delle responsabilità ad argomentare le proprie scelte, gestione del timore del fallimento.
Attraverso la tecnica della “simulata” sono stati presi in esame casi sociali multiproblematici, cercando di prospettare una o più soluzioni, al fine di promuovere una prassi riflessiva che sia capace di ridurre le condizioni di stress professionale da cui derivano fenomeni di burn out; con l’obiettivo di rafforzare la qualità dell’intervento di servizio sociale.