La storia della Befana inizia nella notte dei tempi e discende da tradizioni magiche precristiane. Il termine “Befana” deriva dal greco “Epifania”, ovvero “apparizione”. La Befana si festeggia, quindi, nel giorno dell’Epifania, che, come si suol dire… Tutte le feste porta via. Ma, forse a causa del forte vento di tramontana che soffia in questi giorni, la vecchietta con il naso lungo e il mento aguzzo, è arrivata con un po’ di anticipo all’Asilo Nido “L’Ape Maia” di Monte San Giovanni Campano.
Se si sa quanto sia bello ciò che ci aspetta, è bella anche la sua attesa. E infatti, appresa la notizia della sua imminente straordinaria venuta, le nostre piccole apine hanno atteso, con tanta gioia ed entusiasmo, la vecchina. Fin dal primo mattino e si sono messe subito all’opera per mostrarle le calze da loro realizzate! Laboriose come solo loro sanno essere, intonando la filastrocca “La Befana vien di notte con le scarpe tutte rotte col cappello alla romana viva viva la Befana!”, sono ordinatamente entrate nella stanza adibita ai laboratori e, con l’aiuto delle educatrici, hanno realizzato una calza. Dalle educatrici sono stati forniti loro dei fogli con su disegnata una calza, ricca di dolcetti, e colla e loro la hanno decorata con materiali di riciclo: pezzette di velluto, lana, raso e alluminio colorato per i dolcetti.
Poi, trascorso il tempo dell’attesa… Tutti raccolti per la magica apparizione! E… Meraviglia, la Befana è arrivata! Indossando un gonnellone scuro ed ampio, un grembiule con le tasche, uno scialle, un cappellaccio in testa. Il tutto vivacizzato da numerose toppe colorate… Proprio come quelle utilizzate dai bambini per personalizzare la loro calza nel laboratorio didattico!!!
La Befana ha viaggiato su di una scopa in lungo e in largo prima di arrivare al Nido, portando dolcetti per tutti i bambini! Sorpresa: nel fondo del sacco colmo di prelibatezze non vi è stato neppure un pezzetto di carbone o una buona dose di cenere per i bambini meno buoni, perché all’Asilo Nido “L’Ape Maia” di bambini birichini non ve sono!
Sorrisi, stupore, saluti, elargizione compiuta, la vecchina è rimontata in sella alla sua scopa per raggiungere di nuovo le apine, e tutti i bambini del mondo, questa notte. Volando sui tetti, trasportata dalla tramontana, si calerà nelle loro case, magari dai camini, con un sacco stracolmo di giocattoli, cioccolatini e caramelle, riempiendo le calze lasciate appese dai bambini. Chissà che i bambini, da parte loro, non preparino per la buona vecchina, in un piatto, un mandarino o un’arancia e un bicchiere di latte vicino al camino. Il mattino successivo, oltre ai doni, i bambini potrebbero trovare il pasto consumato e l’impronta della mano della Befana sulla cenere sparsa nel piatto. Magia!
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