In occasione del 2 aprile 2019 il mondo si è tinto di blu per aumentare la consapevolezza sull’autismo, da quando, nel 2008, l’Assemblea Generale delle Nazioni Unite, ha deliberato la Giornata Mondiale della Consapevolezza sull’Autismo. Blu è il colore scelto dall’ONU per sensibilizzare l’opinione pubblica. E di blu si sono tinti anche i monumenti e i palazzi istituzionali della nostra Capitale la notte tra l’uno e il due aprile: la Fontana dei Dioscuri, in Piazza del Quirinale, Palazzo Montecitorio. Anche il Corpo Nazionale dei Vigili del Fuoco, in prima linea per un soccorso inclusivo, si è tinto di blu per l’occasione: le caserme si sono illuminate del colore che risveglia il desiderio di conoscenza e di sicurezza.
I numeri segnalano che l’autismo è una condizione in aumento, anche per l’introduzione di strategie di screening e individuazione precoce che consentono la diagnosi anche di disturbi lievi che in passato non erano individuati: si stima 1 bambino affetto su 56 nati, per un totale di circa 60 milioni di persone colpite nel mondo. Importantissima è la ricerca e proprio per sostenere la ricerca, è tornata la Campagna di sensibilizzazione e raccolta fondi #sfidAutismo19 della Fondazione Italiana Autismo (FIA), dall’1 al 14 aprile.
Per la Giornata mondiale, tante sono state le iniziative: nelle scuole, nelle piazze, nelle associazioni. Su tutte, ci piace segnalare quella della Fondazione Policlinico Tor Vergata, che ha organizzato una giornata intitolata ‘Autism Friendly’: “Anche l’Ospedale si è colorato di blu ed ha promosso eventi coinvolgendo i ragazzi autistici in attività ricreative, artistiche e sportive. I pazienti autistici hanno vissuto un’esperienza sensoriale nella ludoteca “I Cuori di Silvia” (all’interno dell’Unità operativa di neuropsichiatria infantile e nella stanza multisensoriale dell’Unità operativa di psichiatria e psicologia clinica). Con il supporto dell’Associazione dei Volontari per il PTV, sono stati la ‘guida’ per i cittadini all’interno dell’Ospedale, aiutandoli ad effettuare prenotazioni tramite i totem e accompagnandoli nei reparti dell’Ospedale. Le iniziative sono state promosse dal gruppo “Autismo Tor Vergata” coordinato da Luigi Mazzone, medico dell’Unità operativa di neuropsichiatria infantile del Policlinico”. Una volta l’autismo era visto come l’effetto del tocco delle fate che avevano rapito il senno dei bambini, o li avevano cambiati. Di qui l’appellativo di “Creature fatate”. E se invece il senno di questi bambini, persone, serbasse la fiducia e il candore che grida la sua violazione all’indelicatezza della cultura popolare? Noi la pensiamo esattamente così.
Autismo è anche “chiusura”. Una “chiusura” che, a volte, è intraducibilità. Perché troppo grande, lucente e straordinario è ciò che preme dentro, rispetto all’approssimazione che si avverte fuori di se stessi. Il contatto tra mondo interno ed esterno non può avvenire secondo canali stereotipati. Ha bisogno di un’intermediazione speciale che renda possibile il contatto con l’altro e con il mondo esterno.
Creare un accostamento è questione di sguardi, di apertura, di delicatezza, di empatia, di bellezza agita nella connessione, di misura e di leggerezza, ma anche di abbondanza nella fiducia, nel rispetto e nel perseguire una via che non è solo quella che indica la scienza medica ma che ha anche a che vedere con l’amore.
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